giovedì 22 marzo 2012

winner or looser

È veramente bello battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione. Perdere con classe e vincere osando perché il mondo appartiene a chi osa!
Charlie Chaplin 


Battersi con persuasione. Parlo con te.
Abbraccio la vita? Mai piaciuti gli abbracci.
Vivere con passione. C'è un manuale?

Perdere con classe... o perdere comunque osando?

Il mondo appartiene a chi osa.

Continuo a chiedermi se leggendolo e ripetendola non finisca per convincermi che sia vero, o forse lo faccio solo per giustificarmi quando "oso".
O funziona che chi si muove per primo perde?

martedì 20 marzo 2012

# 2. February

Febbraio, saranno state le minacce?
Ti ho dato fiducia e non l'hai tradita.

CONTRO:
- ho un'ulcera allo stomaco
- confusione, mettere ordine. Come scrissi in giro "continuerò finché non rimarrà solo l'amaro in bocca, per poi aspettare il dolce che si sente dopo aver assaggiato l'amaro"
- il primo mese senza B

PRO:
- viaggio a Dublino
- concerto dei Rammstein
- nuovo lavoro
- ho sentito B ogni giorno

Febbraio sei promosso.

domenica 18 marzo 2012

sometimes, it happens

Ieri sera tornavo da una cena con amici. Una cena di compleanno, con chiacchiere risate e ringraziamenti. La festeggiata prima di andare via mi dice "grazie di essere venuti, grazie che ci siete sempre".
Ero in macchina con G che mi portava a casa e poco prima di arrivare al parcheggio di casa mia, vedo una persona stesa a terra di fronte al veterinario. Dico a G di fermarsi, accostiamo. Abbasso il finestrino e proviamo a chiamarlo.... niente, non si muove. Suoniamo il clacson. Ancora niente. Gridiamo. Nessun movimento.

Mi tremavano le ginocchia. Ero seduta. Avevo paura di scendere ed andare a controllare. Dico a G di chiamare il 112. Non risponde nessuno. Chiamiamo il 118, descriviamo la situazione e ci dicono che manderanno qualcuno. Le mie ginocchia continuano a tremare. Il tipo sta sempre fermo sdraiato. Mentre aspettiamo l'ambulanza passa un signore che va verso la sua macchina, vede il tipo a terra, sale in macchina e se ne va. Passano altre macchine ma non si ferma nessuno. Dopo appena 10 minuti arriva l'ambulanza, G scende per indicargli la strada. Scende una signora che ci chiede se lo conosciamo... No. Gli controlla il polso e tenta di svegliarlo chiamandolo. Niente. Prova ancora. Lo caricano sulla barella e finalmente si muove coprendosi il viso con il braccio e tirando le gambe al petto. L'ambulanza se ne va e le mie ginocchia tremano.
G era vicino a lui, ha detto che non gli sembrava né ubriaco né drogato. Conclusioni alle quali sono giunti tutti coloro ai quali ho raccontato la storia. 

Era solo, steso per strada. Non è per dire che la gente ti guarda e ti ignora. Non è per dire che capisco la paura della gente, perché anche io ne avevo. Non è per dire che spesso si giunge a conclusioni che potrebbero non essere corrette, che ci si basa su pregiudizi. Potrebbe aver avuto un malore qualsiasi, uno svenimento.
E' per dire che se mai una sera tornando a casa mi sentissi male e svenissi per strada, vorrei tanto che un passante qualsiasi chiamasse l'ambulanza per me.

Sebbene ieri sera mi sia addormentata senza il pensiero di lui per strada da solo, stamattina mi sono svegliata chiedendomi se ora sta bene.