giovedì 22 marzo 2012

winner or looser

È veramente bello battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione. Perdere con classe e vincere osando perché il mondo appartiene a chi osa!
Charlie Chaplin 


Battersi con persuasione. Parlo con te.
Abbraccio la vita? Mai piaciuti gli abbracci.
Vivere con passione. C'è un manuale?

Perdere con classe... o perdere comunque osando?

Il mondo appartiene a chi osa.

Continuo a chiedermi se leggendolo e ripetendola non finisca per convincermi che sia vero, o forse lo faccio solo per giustificarmi quando "oso".
O funziona che chi si muove per primo perde?

11 commenti:

Paolo.81 ha detto...

Chi si muove per primo ha coraggio. Punto.
Perchè non sa cosa e chi troverà.
Però la passione per il suo obiettivo/sogno lo fa osare, lo fa azzardare.

E' come nelle relazioni, chi si espone per primo fa un'investimento emotivo molto più alto ed è più a rischio. E lo fa senza calcoli.

Ma la vita senza rischio che cazzo è? Una vita in panchina a vedere gli altri che giocano... naaaa.

La sconfitta è dietro l'angolo, certo. Ma non è questo un problema se ci metti il cuore.
Perchè perdi con classe proprio se lo fai osando, perchè hai voluto crederci fino alla fine, perchè hai lottato e ti sei aggrappata con le unghie e con i denti fino all'ultimo respiro.

E davanti allo specchio, quando si chiudono le ferite e rimangono le cicatrici, beh... lì capisci che non hai perso. Anzi.
Dentro di te hai un tesoro, che nessuno ti potrà mai rubare.
Hai la consapevolezza di aver vissuto, mangiato e respirato vita. La tua. Appieno.

E questo ti fa ricominciare di nuovo.

Ci ho messo un po' di enfasi ma ci tengo a queste cose.

Alice ha detto...

Chi si muove per primo parte svantaggiato, mette le carte in tavola e l'altro vede tutto. Però rimane con le carte in mano. Non scarta e non mette giù. E' come giocare con una mano legata dietro la schiena.
Può anche essere incoscienza travestita da coraggio.
E come si perde con classe? Dove sta la classe? Solo perché ci si prova allora si può dire di aver perso con classe?

Io credo che le cicatrici siano i post-it per ricordarmi che ho perso, che ho sbagliato.
Vorrei respirare vita a pieni polmoni, come quando risali da sott'acqua.

Dì quello che vuoi qui, è concesso.

Paolo.81 ha detto...

Beh qui è pur sempre casa tua...

Ad ogni modo, è vero che chi parte per primo è svataggiato, per questo bisogna avere coraggio. Ma è anche vero che uno osa se crede in quello che sta facendo. Così tanto che consapevolezza e incoscienza si fondono.

Ok l'altro vede le tue carte. Preferisci che non le veda? che non sappia? Lo so, è dura esporsi.
Ma poi si rischia qualcosa di peggio del semplice farsi male... si rischia il rimpianto, ed è un peso che va via difficilmente.
E' questo il bivio che ci troviamo sempre di fronte.

Perdi con onore secondo me, quando hai dato tutto, ma soprattutto quando capisci che la partita è finita. Vedilo anche come rispetto per te stesso prima di tutto.

Penso che perdere e sbagliare non siano sinonimi.
Le cicatrici dovrebbero servirti per ricordarti che hai vissuto pienamente. Ovviamente anche che hai sbagliato. E hai imparato.
Non le voglio vedere come un limite che mi fanno tirare indietro la gamba quando dovrei osare, altrimenti diventano nocive.

E mi rinchiudo in una difesa a testuggine che non serve a niente, perchè le situazioni come le persone sono diverse ogni volta.

Ecco io la vedo così.

Cosa ti blocca il respiro?

Fannes ha detto...

Ma come non ti piacciono gli abbracci, sono i biscotti migliori insieme ai pan di stelle!

Alice ha detto...

Certo che mi piacciono gli abbracci! Ma sinceramente preferisco i battucuore!!!

Anonimo ha detto...

*batticuore, con la i.

Alice

Fannes ha detto...

Ottima scelta!

cinas ha detto...

mah.

Alice ha detto...

Mah. E poi?

nephie ha detto...

per mantenere il vantaggio, chi fa la prima mossa deve oltrepassare il ponte e poi bruciarlo!

Alice ha detto...

To Nephie: e come si fa?